Anne-Clémence de Grolée > Cortile/Curtigghiu

La particolare forma urbis del centro storico, caratterizzata da una rete di cortili – lacune architettoniche colme di vissuto condiviso- mi ha quindi suggerito un progetto dal taglio antropologico, incardinato sulla memoria collettiva. Favara, cittadina dell’agrigentino, tristemente famosa per il degrado, il rischio crollo del suo centro nonché l’abusivismo edile, è da alcuni anni oggetto di un originalissimo progetto di riqualificazione territoriale (Farm Cultural Park) attraverso interventi d’arte contemporanea, ideato da Andrea Bartoli e ubicato precisamente nel cosiddetto “cortile dei sette curtigghiu”.

L’intero progetto si è poggiato sull’incontro con abitanti molto anziani della città. Da straniera ed estranea alla loro comunità, ho guidato una serie di colloqui invitando gli anziani favaresi ad evocare il vissuto dei cortili quando erano ancora abitati. L’installazione finale, in situ appare come una sorta di telaio collettivo: il visitatore si aggira in mezzo a nuclei di sedie che ricordano il gineceo dei cortili di una volta, mentre le matasse e i fili tesi a ragnatela evocano, oltre alla tradizionale occupazione dei lavori d’ago, la rete complessa delle relazioni sociali o di parentela.