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Impronte, detriti, relitti: è il grande tema del naufragio incrociato con quello delle migrazioni, e che nella sua installazione Anne-Clémence de Grolée rielabora contrappuntando il registro drammatico di una foto prelevata da un quotidiano e ingrandita sino a sgranarsi con il cadavere di un naufrago arenato tra gli scogli: sul pavimento una flotta formata da legni raccolti sulla spiaggia e, come in un gioco, incollati in foggia di tante piccole imbarcazioni, naviga verso orizzonti indefiniti. Un gioco apotropaico e risarcitorio.

Sergio Troisi, Lo sguardo sugli stranieri, in La Repubblica-Palermo, 8 giugno 2011.

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A chi appartiene quel corpo abbandonato sugli scogli che il mare ha trascinato a riva? Ad un uomo, forse poco più di un ragazzo, di cui nulla sappiamo, neppure il nome né la nazionalità; è “solo” uno dei tanti clandestini morti nel tentativo di raggiungere le coste italiane. Nell’opera della francese Anne-Clémence de Grolée dal titolo “Clandestino”, una fotografia tratta da una pagina di cronaca che parla degli sbarchi, isolata dal contesto originario, ingrandita a scala umana e stampata su una tela-sudario, ci mostra pietosamente la realtà di quel corpo. E ci invita a meditare su quella morte, quasi si trattasse di una immagine devozionale. La posa composta del corpo morbidamente adagiato, il particolare della mano abbandonata sul torace, il drappo rosso che lo avvolge, tutto sembra rimandare ad una iconografia sacra, quasi si trattasse della figura centrale di un “Compianto su Cristo morto”, un tema caro alla tradizione figurativa italiana, da Giotto a Correggio fino a Perugino. La morte di un uomo sottratta alla normante banalizzazione del linguaggio mediatico viene sublimata dal potere salvifico dell’arte.

Giusi Diana, Hôtel des Etrangers. Dal Grand Tour ai centri di accoglienza, in cat, della mostra Hôtel des Etrangers, Ezio Pagano Editore, 2010

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Giusi Diana, Hôtel des Etrangers, dal Grand Tour ai centri di accoglienza, testo del catalogo della mostra ominima, ex-Monastero del Carmine, Sutera (Ag) 2010 e Laboratorio Zeta, Palermo 2011, edizioni Ezio Pagano, collana I tascabili dell’arte n.76

Sergio Troisi, Lo sguardo sugli stranieri, in La Repubblica, 8 giugno 2012 | Leggi

Anna Guillot, Hôtel des Etrangers/Zeta. La risposta di 6 artisti all’emergenza umanitaria nel Mediterraneo, in Liquida.it, 28 giugno 2011

Agata Polizzi, Artisti stranieri in Sicilia: mostra al laboratorio Zeta, in Giornale di Sicilia.it, 15 giugno 2011.

Salvatore Rizzuto Adelfio, 3 ottobre alla Cala di Palermo: Esodo e riflessioni, in AltroQuandoPalermoBlog, 4 ottobre 2014 Leggi

Esodo, 2011
Barche costruite con legnetti erosi dal mare. Installazione in situ.
Presentato nell’ambito della mostra Hôtel des Etrangers, a cura di Giusi Diana, Laboratorio Zeta, Palermo.
Nella Festa per i 20 anni della rivista di donne Mezzocielo, Villa Filippina, Palermo, 2011.
In occasione della manifestazione del coordinamento antirazzismo, Porto della Cala, Palermo, 2014.

Clandestino (Povero Cristo), 2009
Riproduzione su tela, a colori, di una fotografia ritagliata in un giornale (128x170 cm).
In mostra Hôtel des Etrangers, a cura di Giusi Diana, Laboratorio Zeta, Palermo e Convento del Carmine, Sutera (CT), 2009.