I cani randagi di Palermo vagano in mezzo ad un paesaggio incerto, tra macerie notturne e piazzali assolati. Le loro facce dagli occhi senza luce, la loro presenza irrequieta turbano come brutti presagi.
I dipinti all’acrilico sono stati ritagliati e nuovamente assemblati in composizioni basate sulla rottura e la sovrapposizione dei piani dai colori alternativamente acidi e slavati.